La pesca alla trota in lago ha origini storiche per il semplice fatto che questa tecnica si è sviluppata durante gli anni ‘60/’70, gli anni della ricostruzione dopo la guerra.

In quel periodo l’incessante richiesta di sabbia e ghiaia da parte dell’edilizia contribui alla creazione di numerose cave, alcune delle quali si riempirono con acqua sorgiva. Questa acqua aveva caratteristiche ideali per la sopravvivenza di pesci e in particolar modo di salmonidi, cossichè qualcuno ebbe l’idea di popolare quelle cave colme d’acqua con dei pesci, in particolare con trote. La natura fece il resto del lavoro coprendo le rive delle cave con vegetazione e i pescatori iniziarono a frequentarle pescando così delle trote senza un notevole dispendio di energia e soprattutto di soldi (a quell’epoca l’economia non era molto forte). Vedendo il dilagarsi di questo fenomeno, alcuni imprenditori rilevarono le cave trasformandole in impianti fissi di pesca sportiva. Il grande successo della pesca alla trota in lago è avvenuto intorno agli anni ’90 e oggi sono migliaia i pescatori dilettanti e non, che frequentano i numerosi laghetti di questo tipo perchè trovano la possibilità, dietro il pagamento di una modesta somma, di esercitare la propria passione.

La tecnica di pesca usata è prevalentemente italiana e deriva dalla pesca a striscio: il nome deriva dal movimento che viene imposto all’esca. In pratica essa “striscia” sul fondo del lago attirando l’attenzione delle trote, ma oltre a strisciare l’esca deve ruotare per produrre vibrazioni che stimolano l’aggressività della trota.

Pescare a striscio significa trasmettere all’esca un movimento continuo, facendole compiere tutte le evoluzioni che simulano un pesciolino ferito che si dà alla fuga.

Questo fenomeno è stato coinvolgente anche per l’agonismo portando la FIPSAS ad organizzare dei campionati con questa tipologia di pesca, la quale è stata evoluta nel tempo dalle competizioni sportive. Gli agonisti, avendo un posto assegnato per sorteggio, tendono a sfruttarlo ricercando in tutti i possibili strati d’acqua la presenza di trote, utilizzando attrezzature specifiche come piombi e bombarde che vanno a influire sulla galleggiabilità e l’assetto in acqua dell’esca.

I neofiti di questa tecnica, però, al contrario degli agonisti che sostengono lo striscio come unica tecnica di pesca da adottare in laghetto, non la utilizzano ma bensì ricorrono all’utilizzo di metodi tradizionali come la canna fissa con galleggiante, la canna da lancio con galleggiante e la molto più classica pesca a fondo, le quali a volte possono regalare emozioni e soddisfazioni più intense facendo assaporare, così, i sapori della pesca di un tempo.

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