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È una tecnica che consente di “vivere” il mare e la bellezza delle sue coste in perfetta armonia con l’ambiente circostante come se fossero tutti elementi prodotti dalla natura. Praticare la pesca a bordo di un kayak è molto più divertente di quello che accade quando ci si ritrova su di uno scoglio, in attesa che qualche pesce degni le nostre lenze di attenzioni. Dipenderà poi dalle tecniche e dalle nostre mire, ma pescare dal kayak consentirà, oltre a fare sport all’aria aperta, con un grande beneficio per tutto il corpo, anche di puntare ad un carniere di tutto rispetto.

La pesca si svolge generalmente in solitaria e si ha una sovrapposizione di ruoli in quanto il pescatore è anche manovratore del piccolo natante. Le condizioni del mare per eventuali uscite non dovranno mai essere estreme ed insieme alle attrezzature per la navigazione e la pesca è pregiudiziale il possesso e l’utilizzo di tutto quanto necessario alla sicurezza in mare. Le nazioni che per prime hanno praticato questa disciplina sportiva sono infatti il Sud Africa e la Nuova Zelanda, a conferma di come i kayak siano costruiti per reggere all’azione del mare oceanico. Di conseguenza, si può immaginare che, se sono nati per navigare bene tra le onde degli oceani, potranno “filare”, ancora meglio, quando vengono utilizzati nei nostri mari, decisamente più tranquilli e meno impegnativi.

Le prede che si possono catturare da un kayak sono tantissime e variano a seconda del luogo di pesca, del periodo in cui ci si ritrova a pescare e delle tecniche utilizzate. In linea puramente indicativa, potremmo affermare che in estate sarà possibile ad esempio concentrarsi sulla pesca dei pesci serra, una specie tropicale, divenuta ormai stanziale anche in Italia, nei periodi più caldi, usando una canna da traina e pescando con delle esche vive sotto costa, magari in corrispondenza di qualche sbocco d’acqua dolce o di qualche zona portuale. In primavera ed autunno potremmo puntare ad una traina con artificiali e cercare di “allamare” qualche specie ittica di passaggio, come nel caso delle palamite, nel periodo a cavallo tra ottobre e novembre. In inverno la pesca più favorevole sarà quella ai cefalopodi, polpi e calamari, nelle zone di roccia, seppie e moscardini nelle aree più sabbiose.
Per pescare da un kayak, non serve molto, visto che per praticare kayak fishing occorre solo un portapacchi ed un’auto su cui agganciare il natante a remi e dirigersi, naturalmente verso lo specchio di acqua salata più prossimo.